CAPPUCCETTO HA LE SCARPETTE ROSSE E NON HA PIU PAURA DEL LUPO…

CAPPUCCETTO HA LE SCARPETTE ROSSE E NON HA PIU PAURA DEL LUPO…

Questo il titolo scelto per la giornata di sensibilizzazione al tema della parità e della violenza di genere organizzata il 30/11/2022 al Majorana di Termoli.

L’iniziativa si colloca all’interno di un più ampio percorso che ha visto la partecipazione di diverse classi dell’Istituto ad eventi organizzati sul territorio, volti a stimolare una riflessione su diversi aspetti direttamente connessi alla violenza di genere: violenza fisica, violenza psicologica, violenza informatica, violenza economica…..

In particolare, il 19 novembre, le classi del Liceo Scientifico Scienze Applicate dell’Istituto hanno partecipato al convegno “Gocce. Verso un’ecologia interiore per la prevenzione delle violenze sulle donne” organizzato dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei medici e degli Odontoiatri di Campobasso.

Il 23 novembre, gli alunni delle classi del triennio del Liceo Artistico hanno assistito all’evento organizzato dalle Donne Dem di Termoli, la proiezione dello spettacolo “Ti amo da morirNE”, una triste storia di violenza domestica, scritta e diretta da MENA VASELLINO.

Proprio il 25 novembre, data scelta dall’Assemblea Generale dell’ONU per l’eliminazione della violenza contro le donne, gli alunni della scuola GIORGIA SANGREGORIO e MATTIA RASPA, componenti della Consulta Giovani d’Europa, hanno partecipato al Tavolo di confronto sul tema della violenza di genere tenutosi in Consiglio Regionale, a rappresentare la scuola e tutti gli studenti della Regione.

Il 30 novembre, infine, nell’Auditorium dell’Istituto, a confrontarsi con i ragazzi, a parlare della loro esperienza professionale ed umana, a discutere di questo tema quanto mai attuale, nell’ambito di una riflessione ampia sulla cittadinanza attiva e sull’educazione del cittadino, sono intervenuti il magistrato DANIELE COLUCCI, giudice della Corte di Appello di Napoli, e la giornalista VIVIANA PIZZI, direttrice della testata CONTROVENTO.ONLINE. A moderare gli interventi e guidare i vari momenti di riflessione è stata la prof.ssa PAOLA RASPA.

Dopo i saluti del Dirigente scolastico, Prof.ssa MARIA MADDALENA CHIMISSO, si entra nel vivo del dibattito con una rapida disamina dell’evoluzione della legislazione italiana in materia di femminicidio. Il giudice COLUCCI, nella sintesi esposta, ha messo in evidenza le tappe fondamentali che hanno portato alle recenti disposizioni normative, in particolare alla legge 69/2019, il cosiddetto CODICE ROSSO che introduce nuovi reati, abbrevia l’iter giudiziario ed inasprisce le pene. La chiarezza e la semplicità con cui il magistrato ha parlato ai ragazzi sono state particolarmente apprezzate ed hanno reso più semplice il confronto che gli allievi di alcune classi del Liceo hanno aperto con il nostro ospite, illustrando i lavori svolti per questa occasione. Una classe ha presentato una ricerca su concetti ormai anacronistici quali “delitto d’onore” e “crimine contro la morale” e soprattutto sulle implicazioni sociologiche che reati del genere mettono in luce. Un’altra classe ha lavorato sul “caso Izzo” che anni fa sconvolse la tranquilla realtà molisana. Altri allievi hanno preparato un lavoro multimediale che, partendo da casi letterari, ha cercato di raccontare episodi di violenza contro donne indifese e vittime dei loro compagni violenti.

Il giudice Colucci ha trovato la realtà scolastica del Majorana particolarmente sensibile al problema e sorprendentemente capace di trattare argomenti complessi come quello della violenza di genere. Affrontare temi di questo tipo a scuola è fondamentale perché significa preparare i cittadini di domani, fondare la società futura su presupposti di parità e rispetto,  significa anche riconoscere alla scuola un ruolo educativo vincente, soprattutto quando ad esso si affianca sinergicamente il riferimento della famiglia.

La dottoressa Pizzi, protagonista di un racconto personale assai toccante, ha catturato l’attenzione dei ragazzi e li ha esortati ad osservare ciò che succede intorno a loro, a denunciare sempre comportamenti sospetti ed atteggiamenti irrispettosi e prepotenti. Il fatto che la platea fosse in prevalenza maschile si è rivelato un elemento di ulteriore stimolo perché è proprio dal mondo maschile che dovrebbe partire il cambiamento e di questo i giovani sono consapevoli.

Il Giudice Colucci, rispondendo ad una delle domande dei ragazzi, ha sottolineato come il cammino giuridico della legge italiana sia ormai compiuto, come, cioè, il quadro normativo del nostro Paese riconosca a pieno la parità di genere, anche per impulso della normativa europea a cui ogni nuova legge italiana deve uniformarsi. Il problema sostanziale si sposta, dunque, sul piano della società che indubbiamente sta cambiando ma l’evoluzione, ad oggi, non può dirsi completa. Nessun contesto sociale è perfetto, totalmente immune da illeciti, reati, sopraffazione ma occorre credere nella possibilità di creare domani una società in cui l’illegalità sia l’eccezione, non la regola: solo quando le forze dell’ordine e la magistratura si trovano di fronte eccezioni possono mettere in atto la repressione della violazione del diritto, se invece il contesto in cui si vive è permeato di illegalità diffusa il compito diventa davvero arduo. Ecco perché occorre credere che la mancata parità sia un pregiudizio che nasce da una cultura sbagliata, da anacronistici stereotipi di genere a cui le nuove generazioni opporranno competenze e strumenti interpretativi che solo una scuola moderna può fornire. Ancora, alla domanda di chi chiedeva se la legge 69/2019 sia perfettibile e se nasconda zone d’ombra, il magistrato ha auspicato, per migliorare l’efficacia della legge, un futuro lavoro di squadra con figure professionali competenti quali medici, psicologi, assistenti sociali, mediatori culturali, che affianchino i magistrati nel delicato lavoro giudiziario quando si tratta di vittime di violenza di genere

Il Dirigente, prof.ssa Chimisso, ha poi ringraziato gli ospiti per la loro generosa disponibilità e per le competenze condivise che diventano, per i ragazzi, un valore aggiunto in grado di potenziare il messaggio educativo della scuola. Il titolo di questa giornata, come dice la Preside, sia allora d’auspicio: che da domani nessuna donna si senta più in pericolo, come erano in pericolo Cappuccetto Rosso e le protagoniste di tante storie che abbiamo sentito da bambini,  che da domani ogni donna trovi il coraggio di vivere a pieno la sua femminilità e di indossare le sue scarpette rosse,  di vivere la sua dignità di donna senza avere più paura del lupo che troppo spesso veste i panni dell’uomo a cui si sceglie di dare la mano.

 

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