GENERAZIONE PARI il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Larino incontra gli alunni dell’IISS E. Majorana di Termoli

GENERAZIONE PARI il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Larino incontra gli alunni dell’IISS E. Majorana di Termoli

 

Continuano gli eventi formativi all’IISS Majorana di Termoli sul tema della disuguaglianza e della violenza di genere, nella consapevolezza dell’intera comunità scolastica che la sensibilità al tema non debba ridursi alla sola giornata internazionale del 25 Novembre. Proprio in questa prospettiva, alcune classi hanno assistito alla proiezione mattutina del film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani” ed hanno preparato un incontro con il CPO dell’Ordine degli Avvocati di Larino che prosegue la sua attività meritoria di sensibilizzazione al tema presso varie scuole della nostra zona.

L’incontro si è svolto a scuola, nella giornata di giovedì 7/12/2023, ed ha visto le classi III e V A del Liceo delle Scienze Applicate del Majorana confrontarsi con gli interessanti stimoli proposti dagli avvocati VALERIA CACCHIONE, MARIA LUISA DI NUCCI e dal Presidente del Comitato, l’avvocato MICHELE DI TOMASSO. Dopo i saluti ed una breve introduzione al tema, la Dirigente MARIA MADDALENA CHIMISSO ha ringraziato gli ospiti e si è detta ben lieta di poter presentare agli allievi della scuola dei professionisti di ambito giuridico che potessero fornire, con competenza e senza eccessivi tecnicismi, dato l’uditorio, spiegazioni ed approfondimenti di tipo giurisprudenziale. Sull’onda emotiva degli ultimi episodi di cronaca, abbiamo sentito parlare di inasprimento delle pene, di ulteriori modifiche all’ormai noto “Codice rosso” ma gli avvocati hanno piuttosto indirizzato la platea al riconoscimento di segnali pericolosi ed inequivocabili di comportamenti lesivi della donna e della sua libertà. Si è parlato, dunque, di violenza di genere e di femminicidio come manifestazioni parossistiche di più ampie concezioni sociali anacronistiche, malsane e patologicamente devianti a cui bisogna guardare con attenzione. I ragazzi si erano preparati all’incontro con letture e approfondimenti sul tema che hanno poi riproposto in sala, prendendo più volte la parola e rispondendo agli stimoli dei relatori. Non è stata la solita lezione frontale, quanto piuttosto un dialogo aperto e sereno, nel quale i risvolti giuridici e giudiziari sono stati presentati in quanto utili al contrasto più ampio del fenomeno che deve essere riconosciuto nella sua complessità: fenomeno innanzitutto culturale, che riguarda anche le trasformazioni della famiglia e le conflittualità inevitabili che questo processo comporta, fenomeno che richiede un’attività di prevenzione più che di repressione, di attenzione a tanti segnali premonitori che possono evitare finali tragici. La violenza di genere si declina in tanti modi, ha ribadito l’avvocata CACCHIONE, ma è generalmente fondata su una disparità di ruoli e di potere tra uomo e donna, su rapporti di subordinazione familiare e lavorativa (bossing), più ampiamente definibili come diseguaglianza di genere. I video proposti hanno scosso l’uditorio ed invitato alla riflessione: le storie d’amore regalano ali, non catene, è stato detto, e dallo stato di vittima si può uscire, ci si può salvare, decidendo di andare via in tempo ed affidandosi ad una rete di agenzie che lo Stato mette in campo e rafforza.

Ai ragazzi è stato spiegato dall’avvocata DI NUCCI come la Convenzione di Istanbul rappresenti il primo strumento internazionale e giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza, per la prima volta si è parlato chiaramente di violenza contro le donne come di violazione dei diritti umani, di femminicidio come termine giuridicamente specifico che nasce e porta con sé lo studio scientifico del fenomeno. I relatori hanno messo in campo dati precisi, numeri, statistiche che mostrano come questo tipo di violenza, in tutte le sue varie manifestazioni, sia in drammatico aumento. Si è parlato della differenza tra accettazione e consenso, di come la “cultura dello stupro” abbia nel controllo patologico la sua radice più subdola, nella sopraffazione la sua manifestazione più tossica.

Gli allievi hanno messo in campo le proprie esperienze personali, il proprio vissuto ed il confronto con gli adulti è stato indirizzato a segnalare comportamenti virtuosi, passi indispensabili di un più ampio percorso educativo.

Le parole hanno la loro forza e sono indispensabili a definire e a circoscrivere i “fatti”. La GenerazionePari deve parlare oggi di libertà e di rispetto: devono essere queste le chiavi per decifrare la realtà ed invertire la tendenza alla disparità, intesa in tutte le sue manifestazioni.

L’incontro si è concluso con l’impegno a trovarsi di nuovo per trattare un altro aspetto fondamentale legato alla diseguaglianza di genere, quello dell’autonomia economica della donna e dell’importanza, in tal senso, di una più ampia educazione finanziaria rivolta ai ragazzi.

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