Una Vita In Nome della Legalità

Anche due classi dell’ IISS E. Majorana hanno partecipato al convegno tenutosi a Termoli, presso l’ex cinema Sant’Antonio, giovedi 21 novembre, organizzato dal Lions Club Termoli Host, che ha visto come ospite d’onore don Maurizio Patriciello, parroco nel quartiere Parco Verde di Caivano, tristemente noto come importante piazza di spaccio e luogo focale di delinquenza minorile. Padre Maurizio è da sempre impegnato in prima linea, accanto ai giovani, per contrastare la violenza della camorra e per tutelare il territorio, ferito dalle ecomafie e da interessi spregiudicati che lo dilaniano, mettendo a rischio la salute dei cittadini. Una vita difficile quella di questo coraggioso parroco che, da tempo sotto scorta, non si risparmia nell’incontrare i ragazzi e parlare a loro, depositari del futuro.

Dopo i saluti istituzionali, della politica regionale e della presidente dei Lions di Termoli, don Maurizio ha parlato di legalità, diritti, doveri, responsabilità individuale, verità scomode e coscienza personale. Ha veicolato messaggi importanti attraverso il racconto di aneddoti, ricordi familiari, storie di vita comune, storie di tanta gente che lui incontra ogni giorno e che trova in lui un volto di cui fidarsi e, spesso, a cui affidarsi. Le sue armi sono la preghiera e il Vangelo, ha detto, ed ha rivolto ai ragazzi presenti l’invito coraggioso a difendere sempre e a battersi per la giustizia, cominciando dalle piccole cose, in cui ognuno di noi può fare la differenza. Si comincia rispettando le leggi, su cui l’Italia, paese democratico, ha fondato la sua esistenza, perché “violare” significa limitare e mortificare i diritti degli altri, occorre poi fare sempre appello al senso di responsabilità personale, senza cercare semplicisticamente un capro espiatorio, spesso trovato nello Stato, entità astratta e senza volto. invece, dice don Maurizio, lo Stato siamo noi, non è “un signore distinto ma distante”. Lo Stato dovrebbe avere il volto buono delle persone per bene ed è questa la direzione verso cui i giovani devono camminare. E’ fondamentale non perdere mai la speranza verso un mondo fatto di giustizia e rispetto e per questo è decisiva la collaborazione con le istituzioni, la creazione di una robusta rete sociale e la partecipazione attiva alla vita politica perché solo così si può orientare l’attività dei legislatori. La legge che impone a fare bene è la legge morale che ognuno sente dentro di sé che però non ha voce se non ci sentiamo amati: chi si sente amato cresce più sicuro, ha la consapevolezza che se dovesse sbagliare c’è chi lo perdonerà e lo aiuterà a rialzarsi… di questo hanno bisogno i giovani di oggi, di qualunque paese essi siano, di Termoli, di Napoli, di Caivano… I ragazzi, ha detto il parroco, sono le vere vittime di tutta questa violenza, agita e subita, e la loro ribellione sarà una ribellione sana solo se pacifica e responsabile. La forza di cambiare le cose nasce proprio dalla consapevolezza che l’ingiustizia è intollerabile e contro di essa si può solo rispondere in termini di legalità, non di violenza che chiama sempre e solo altra violenza.

I ragazzi, catturati dalla semplicità e spontaneità di don Maurizio, hanno ascoltato attenti e gli hanno rivolto poi domande che hanno reso il dibattito vivo e partecipato. Le classi del nostro Istituto faranno tesoro di questo tempo trascorso con lui e delle cose dette… Scuola è anche e soprattutto imparare cosa vuol dire essere cittadini attivi di uno Stato che è anche il tuo e che tu puoi contribuire a rendere migliore.

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