L’IISS Majorana di Termoli da sempre attento alla promozione delle buone pratiche. Ospite d’eccezione il campione mondiale di nuoto artistico Giorgio Minisini.
Una delle mission della scuola, oltre a quella di insegnare ad apprendere, è di certo quella di concorrere alla formazione degli alunni come cittadini attivi e consapevoli, incoraggiando la diffusione della cultura del rispetto, che passa attraverso le diverse iniziative dell’agire didattico quotidiano. Alcuni eventi, tuttavia, si caricano ancor più di valore educativo in quanto permettono di cristallizzare esperienze significative di confronto, a partire da testimonianze concrete e innescando un’azione dialogica che si dispiega in osservazione partecipante di abiti sociali e di comportamenti.
E’ quanto vissuto stamattina dagli alunni di alcune classi del Liceo delle Scienze Applicate e del settore tecnologico dell’IISS Majorana, che ha ospitato la cerimonia di premiazione regionale della quarta edizione della “Call to action”, promossa da Estra S.p.A. con il patrocinio del CONI Nazionale, che mira a incentivare la pratica sportiva in termini di inclusione, di benessere largamente inteso e di costruzione di relazioni sane.
La Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Maddalena Chimisso, in apertura dell’incontro e richiamando la locandina del progetto, ha posto l’accento sul termine “UNITI”: lavorare con i ragazzi contro il bullismo contempla il necessario avvalersi di collaborazioni esterne fondamentali, come ad esempio le forze dell’ordine (presenti in sala con delle rappresentanze dei Carabinieri e della Guardia di Finanza), e ravvisa nella sinergia dei messaggi la chiave per poter agire in modo efficace, in un sistema davvero di rete e, appunto, unito nell’azione e negli intenti. In un mondo in continuo cambiamento, che viaggia a velocità considerevoli, ogni ragazzo infatti può giocare un ruolo da protagonista relativamente alla lotta contro il bullismo, l’esclusione sociale, la violenza e in questo sicuramente lo sport aiuta a scendere in campo con azioni concrete e costruttive.
Si sono susseguiti poi gli interventi dell’assessore alle politiche sociali del comune di Termoli Mariella Vaino, del componente della giunta Coni Molise Bruno Fraraccio, della Responsabile dell’ufficio stampa di Estra S.p.A Giovanna Poma. La scelta di premiare nelle scuole le società, in questo caso l’Aurora Volley di Ururi, scaturisce quindi dalla volontà di trasferire ai ragazzi dei messaggi positivi, lasciando una traccia in grado di dare sia un monito che una possibilità per re-agire in caso di difficoltà. A rendere ancor più incisiva la cerimonia è stato senza dubbio l’atleta Giorgio Minisini, classe 1996, ospite d’onore nonché ambasciatore del progetto, campione di nuoto artistico ed emblema di forza interiore e di resilienza.
Minisini, che vanta un palmares ricco di ori e di argenti anche a livello mondiale, è stato a sua volta vittima del pregiudizio legato alla pratica del nuoto sincronizzato, ritenuto per sole donne fino a qualche anno fa, e che l’azzurro ha combattuto con determinazione e con impegno, nella consapevolezza che in realtà ogni ostacolo possa a tutti gli effetti divenire una vera e propria opportunità da cui partire. Nonostante una predisposizione naturale a praticare questa disciplina, Minisini si è ritrovato a dover affrontare il problema degli stereotipi, degli insulti, delle facili etichette e a dover dimostrare di avere, come ogni atleta, il diritto di gareggiare. A sugellare il suo percorso è stata certamente la collaborazione con Arianna Sacripante, la miglior synchronette italiana con sindrome di Down, che ulteriormente ha contribuito a farlo entrare in contatto con la diversità, vissuta in prima persona o indirettamente. In un dialogo aperto con gli studenti, Giorgio non ha avuto timore di mostrare le sue fragilità, tradottesi in depressione e disturbi alimentari, riscontrati nelle fasi più delicate del suo percorso atletico, che lo vedeva escluso addirittura da un regolamento interno allo stesso sport. Per Minisini condividere determinate criticità è importante perché, dal suo punto di vista, alcune esperienze, in ogni campo, impattano inevitabilmente su di noi solo se ci trovano impreparati. Aprirsi, parlare, fissare e raggiungere dei traguardi possono fare la differenza in un contesto di disagio “in cui bisogna trovare la chiave per starci comunque dentro” – ha detto il nostro campione – “senza dimenticare di tutelare sé stessi e la propria interiorità”. Allo stesso modo, avere una forte motivazione, che dà pieno significato alle sfide quotidiane, rende lo stile di vita abbracciato una SCELTA e non un sacrificio. Laureando in psicologia, Giorgio è animato dalla volontà di creare un mondo sportivo più aperto, senza distinzioni di categorie tra “normodotati” e persone con disabilità, in una visione che pensa all’atleta non come una macchina, ma nella totalità della sua persona, che va per questo formata e guidata per un’equilibrata costruzione della propria identità, riconoscendone e valorizzandone le potenzialità.
Come ribadito dalla Dirigente Chimisso, l’incontro di oggi ha rappresentato per i nostri studenti davvero un’occasione di crescita personale di cui fare tesoro, da serbare come una sorta di promemoria di comportamenti votati al rispetto, all’azione comune e alle buone pratiche.